Riassunto:Rigel è nel mezzo di una guerra civile scatenata da Saren Lotus, Silver Surfer è stato attaccato dall’Angelo Negativo che ha trasformato Joy Traveler in una sua simile, e come se non bastasse Surfer è stato esiliato in una dimensione onirica dal più fidato agente di Saren: la rediviva Shalla-Bal, che sta lavorando con Terrax

 

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#8 – Yancy Street

di Fabio Furlanetto

 

Yancy Street

Il sole di prima mattina che entra dalla finestra colpisce il volto di Frankie Raye, che si rigira nel letto per non essere disturbata. La luce rimbalza sulla sua pelle dorata illuminando la stanza; lei risponde ricoprendosi con le lenzuola. Il suono di qualcuno che bussa alla porta la convince finalmente ad alzarsi; quando si mette a sedere sul letto, dalla sua testa fuoriescono fiamme disordinate. Una volta alzatasi, si lamenta mentre cerca di pettinare le fiamme:

-Un momento, arrivo! Che ci sarà mai di così... aspetta, non è la porta.

Frankie Raye si volta verso la finestra e si lascia scappare un urlo di sorpresa: c’è un uomo dall’altra parte, nonostante questo sia il trentesimo piano.

-Nova. Ho bisogno del tuo aiuto.

-Norrin?! Che ci fai lì!? – chiede Frankie, coprendosi con le coperte ed al tempo stesso aprendo la finestra. Norrin Radd non ne approfitta per entrare, e Frankie lo scruta da cima a fondo.

-E perché non indossi niente?

-La situazione è davvero grave, Nova, dobbiamo agire in fretta.

-Okay – risponde lei, precipitandosi verso il comodino per prendere la pistola d’ordinanza. E’ veloce, ma non abbastanza: quando punta l’arma verso Norrin Radd, quest’ultimo è già passato attraverso il muro. Con una mano la disarma, mentre l’altra si avvicina alla sua fronte.

-Ricorda – ordina Silver Surfer, ed il mondo di Frankie Raye impazzisce.

 

Vede una ragazzina di tredici anni dai capelli rossi aiutare un anziano dai capelli grigi a trasportare dei barili di materiale infiammabile. Vede la ragazzina terrorizzata dalle fiamme che la avvolgono, spaventata ma completamente illesa. Vede la stessa ragazza, già una donna adulta, baciare un uomo in costume blu con un 4 disegnato sul petto. Vede una gigantesca mano stringerla in pugno, per poi rilasciare una statua dorata che vola verso le stelle. Vede se stessa sanguinare energia cosmica e perdere conoscenza nelle mani di un uomo dalla pelle d’argento.

-Come ti senti, Nova? – le chiede lo stesso uomo, ora chino su di lei.

La risposta arriva sotto forma di un pugno sul mento di Silver Surfer, scaraventato a forza nella stanza adiacente dopo aver sfondato un muro.

Silver Surfer si rialza, ferito solo nell’orgoglio. Mentre con un gesto ripara il muro, osserva perplesso Frankie Raye rivestirsi in fretta e furia.

-Nova, credo che tu sia emotivamente disturbata.

-Ci puoi scommettere che lo sono! Prima scopro che il mio partner è in combutta con una terrorista, poi me lo ritrovo in casa, nudo, mentre prova a farmi il lavaggio del cervello!

-Non è esattamente così che stanno le cose, Nova.

-E smettila di chiamarmi così! Sono il Tenente Frankie Raye della polizia di New York, okay?

-No, non lo sei. Ci sono molte cose che non sai, e credo tu capisca che solo io possa spiegartele.

Frankie esita. Fissa Silver Surfer a lungo, prima di emettere un sospiro.

-Finirò nei guai per questo, ma va bene. Mettiti addosso qualcosa però – concede, lanciando un paio di pantaloni addosso a Silver Surfer.

 

Iperspazio

Shalla-Ball osserva le stelle scorrere rapidamente una dietro l’altra, affacciandosi ad una delle finestre che mostrano lo spazio esterno. Osserva da lontano il suo benefattore dalla pelle viola, Saren Lotus, discutere con l’ologramma di un uomo dalla maschera blu che ne segue perfettamente i lineamenti.

-Capirai se non ci incontriamo di persona, Saren, ma rispetto a sufficienza i tuoi poteri di controllo mentale da prendere alcune precauzioni... un po’ di anni-luce dovrebbero bastare.

-In qualità di viaggiatore del tempo, Kang, penso ti sarà facile capire che io non ne ho da perdere quindi saltiamo i convenevoli. Perché Ego è ancora vivo? Ti ho consegnato l’arma dei terrestri espressamente perché tu lo eliminassi. [1]

-Una promessa che ho intenzione di mantenere, Saren, ora che ho a disposizione tutta la potenza di fuoco dell’Impero Badoon. Naturalmente, potrei anche usare la mia nuova posizione per favorire le mire espansionistiche della tua Ribellione... o per stroncarla sul nascere.

-Il mio scopo non è la conquista, Kang, ma costringere tutti gli imperi stellari a condividere la propria tecnologia con i mondi più primitivi. Non ti ho consegnato i Badoon per la tua gloria personale; distruggi Ego e condividi il tuo potere, o ritirerò il mio supporto.

-Non sei davvero abituato a trattare con qualcuno che non ubbidisce a tutti i tuoi comandi, Saren. Vedi, quest’epoca è particolarmente fragile: gli Skrull sono ancora frammentati, gli Shi’Ar devono ancora riprendersi dalla loro guerra civile e dalla distruzione del loro mondo madre e la tua organizzazione sta seminando il caos su Rigel.

-Un’ottima strategia. Ma non hai considerato un dettaglio cruciale, Kang: non sei il mio unico alleato interessato alla bomba al betatrone.

-Mi stai davvero minacciando, Saren? Possiedo centinaia di altre armi capaci di distruggere un mondo, non devo certo preoccuparmi di un pesce piccolo come te.

-Divertente che tu lo dica, perché hai suscitato l’interesse di qualcuno rispetto a cui siamo entrambi dei pesci piccoli.

La comunicazione di Saren Lotus si interrompe, ma non a causa di quest’ultimo. Prima che l’ologramma svanisca, l’attenzione di Kang il Conquistatore è stata attirata da un allarme della massima priorità lanciato dalla Sala del Trono.

-Hm. Peccato che la comunicazione sia saltata, avrei voluto vedere la reazione di Kang al suo incontro con Thanos. [2]

-Non sapevo avessi un accordo con il Titano Pazzo – commenta Shalla-Bal, che finora si è tenuta in disparte; nella sua voce c’è chiara disapprovazione.

-La Ribellione ha bisogno di alleanze, Shalla-Bal. Kang ha potuto conquistare l’Impero Badoon solo grazie al mio aiuto, e sarebbe stato un ottimo generale se avesse condiviso i miei ideali. Ma anche così, il nuovo regime dei Badoon porterà pace e stabilità nella Galassia.

-Sono certa che tu abbia ragione, Saren... ma se desideravi distruggere Ego, perché sfruttare Kang e le sue armi? Abbiamo il Dislocatore Quantico, adesso.

-Pazienza, Shalla-Bal, pazienza. Il Dislocatore è la più grande invenzione di Zenn-La, ma tu più di tutti quanti dovresti sapere come può essere sia una fonte di salvezza che di perdizione.

-Come Silver Surfer ha già scoperto – commenta Shalla-Bal, tornando a fissare le stelle.

 

Yancy Street

Silver Surfer non si sente a suo agio, indossando vestiti sopra la sua pelle argentata, ma almeno così attira meno l’attenzione. Sta camminando a fianco della donna chiamata Nova, ex Araldo di Galactus come lui, che però insiste per farsi chiamare con il suo nome umano: Frankie Raye.

Ed è vestita come una normale ragazza terrestre, con un berretto che ne copre i capelli di fuoco, senza che nessuno trovi la cosa strana.

-Vediamo se ho capito. Io in realtà sono morta, questo è un sogno, e vuoi che ti aiuti a svegliarti?

-Quasi. Questa è una dimensione onirica che non obbedisce alle normali leggi della fisica.

-E come fai a dirlo? Se questa fosse la realtà, e quella che ricordi un sogno?

-Hm. Un interessante dilemma filosofico. Esiste una realtà concreta, oppure tutte le nostre convinzioni sono solamente basate su...

-Dovevo starmene zitta. Va bene, va bene, diciamo che hai ragione, altrimenti non la finiamo più.

-Come desideri. Comunque, anche se sei una copia imperfetta di Nova basata sui miei ricordi...

-Hey come sarebbe a dire “imperfetta”!?

-...tu sei l’unica che possa aiutarmi, in questo folle mondo.

-E che mi dici di Alicia? Non siete sposati, nella realtà vera?

-No. La nostra relazione è... complicata. Avrei potuto chiedere aiuto a lei, sì, ma lei non possiede il Potere Cosmico e mi sarebbe di aiuto limitato.

-Potere? Di che potere parli, sono una ragazza qualsiasi.

-Sulla tua testa arde un fuoco atomico con la potenza di mille soli.

-Geloso, palla cromata?

-Credo che la chiave di tutto questo sia Shalla-Bal, Nova. Lei mi aiuterà a tornare a casa.

-Ti ho detto di chiamarmi Frankie. E tanto per la cronaca, non ho idea di dove si trovi la tua cara ex-moglie... a meno che non sia tornata a Zenn-La, chiaro.

-Zenn-La è stata distrutta.

-Eh? Che stai dicendo, c’è un treno per Zenn-La ogni mezz’ora.

Silver Surfer è sempre più convinto che questo mondo sia pazzo... ma la possibilità di rivedere il proprio mondo natale è allettante.

-Allora rechiamoci immediatamente lì – la incita, allontanandosi spedito... solo per essere bloccato per un braccio da Frankie.

-Aspetta. Prima dobbiamo risolvere il caso!

-Di che stai parlando?

-L’omicidio di Joy Traveler, no? Non abbiamo mai scoperto chi l’ha uccisa.

-Sì, lo sappiamo. E’ stato l’Angelo Negativo.

-E chi sarebbe? Cosa vuol dire?

Silver Surfer fissa Frankie negli occhi, rispecchiandosi sulla superficie liscia e dorata del suo volto. Deve ricordarsi che questa non è la donna di cui si era innamorato. Ma c’è qualcosa...

-Se hai delle informazioni, devi dirmele. Non possiamo lasciare un assassino in libertà, Norrin!

-No, non possiamo. Andiamo ad interrogare il cadavere – concede Silver Surfer.

 

L’ospedale più vicino

Le porte dell’obitorio si aprono, senza che la dottoressa dai capelli rossi le tocchi.

Sotto il camice indossa un costume verde con una fascia stretta attorno alla vita, ed il simbolo di una fenice sul petto.

-Davvero non so cosa cercate, Tenente Raye. Non ho ancora eseguito l’autopsia.

-Potrebbe esserci stato un errore nell’identificazione, Dottoressa Grey, siamo qui per controllare. Se potesse lasciarci soli per qualche momento...

La dottoressa fissa il sorriso forzato di Frankie, poi il volto stoico di Surfer, e scuote la testa.

-Cinque minuti – dice, puntando il dito verso il cadavere. Il lenzuolo che la copre si sposta leggermente, abbastanza per poter mostrare il volto bianco di Joy Traveler.

Frankie osserva la dottoressa uscire; solo quando le porte si sono mosse alle sue spalle (muovendosi da sole) rivolge la propria attenzione a Silver Surfer, che sta posizionando le mani ai lati della testa del cadavere.

-Che diavolo stai facendo adesso!?

-Ricorda – ordina Silver Surfer, e dalle sue mani fluisce il Potere Cosmico.

 

Una stella che esplode. Cenere che scivola tra le braccia. Navi in fiamme che si schiantano su un centro abitato. Lo scheletro di un umanoide. Cavie di diecimila specie vivisezionate da bisturi di materia oscura. Un ago di luce che perfora un occhio che piange.

La mano di una donna. Il nucleo di una galassia. Una voce profonda composta da infinite vibrazioni cosmiche.

Noi siamo infiniti. Noi siamo uno solo. La vita è un errore. Nell’oscurità aspettiamo il risveglio.

 

Joy Traveler inspira a pieni polmoni, come se si fosse appena salvata dall’annegamento. Si mette a sedere e tossisce, così forte da sentirsi peggio di prima, e respira affannosamente.

Frankie Raye ha fatto un passo indietro ed è pietrificata. Non solo ha appena visto un cadavere resuscitare, ma ha anche condiviso quell’orribile visione.

-Cosa accidenti sei!?

-Ho visto tutto. Ora ricordo. Ora sono completa. Ora sono...

Joy Traveler abbassa lo sguardo, afferra tra le mani la coperta e la solleva.

-Sono nuda. Qualcuno vuole spiegarmi perché sono nuda?

-Questo pianeta e le sue fissazioni... – sospira Silver Surfer. Le molecole della coperta cambiano forma, ricostruendo i vestiti con cui Joy Traveler ha lasciato la Terra per la prima volta.

Silver Surfer resta momentaneamente sorpreso, dato che non è stata opera sua.

-Ottimo lavoro, Nova. Sapevo che avresti ricordato come usare il tuo potere.

-Ti ho detto che mi chiamo Frankie, e guarda che io non ho fatto niente.

-Sono stata io. E’ ora di svegliarsi – dice Joy Traveler, scendendo a terra ed incamminandosi verso la porta dell’obitorio.

-Certo che te le sai scegliere bene, Silverado – lo redarguisce Frankie, rincorrendo Joy per impedirle di aprire la porta. Ma è troppo tardi: la porta si apre, e dà su un vuoto infinito.

-Ma che... dov’è finito l’ospedale!?

-L’ospedale non esiste. Questo non è il tuo universo: è il mio – risponde Joy.

-Non avverto nulla al di là di questa stanza. Solo il vuoto infinito – rivela Silver Surfer.

-No. Non il vuoto. La dimora della mia razza... l’Ipervuoto.

-Pfff – sopprime una risata Frankie, guadagnandosi gli sguardi critici di Surfer e Joy.

-Che c’è? Non è colpa mia se è un nome ridicolo – risponde alzando le spalle.

 

Silver Surfer conosce bene il vuoto. Lo spazio è la sua dimora, ma anche il nulla che separa le galassie è qualcosa di fondamentalmente diverso dalla realtà che sta sperimentando.

Frankie Raye si stringe al suo braccio; la luce del fuoco dei suoi capelli si riflette sulla pelle argentata, ed è l’unica fonte di luce discernibile.

-Chiami questo un universo, Joy Traveler? Non c’è nulla, qui.

-Il nostro cosmo è vecchio, Silver Surfer. Un tempo assomigliava al tuo, forse, ma quell’epoca è molto remota: non c’è materia nell’Ipervuoto da centomila miliardi di anni. Rimpiazzata da energia oscura, entropia e rassegnazione.

-Credevo avessi detto che questo universo è abitato.

-Non da esseri viventi, non come li concepisci tu. Non hai un metro di paragone adatto a comprendere adeguatamente la mia razza, ma puoi considerarci idee senzienti.

-Ah sì, questo ci aiuta molto – scherza Frankie Raye.

-Basta enigmi, Joy Traveler. Perché l’Angelo Negativo è arrivato nel mio universo?

-A causa di quello – risponde la ragazza, indicando qualcosa nell’oscurità.

E’ un microscopico puntino di luce. Improvvisamente aumenta d’intensità, fino ad inondare di luce l’intero Ipervuoto. E’ solo per un secondo,ma è sufficiente a spaventare Silver Surfer.

Per quell’unico secondo, lui e Frankie non sono più soli. Lo spazio non è vuoto, è completamente ricoperto di esseri in armatura nera con pochissime rifiniture bianche.

Solo un istante, il tempo di realizzare di essere circondati, e la luce sparisce.

-Cosa ca##o era quello!?!? – urla Frankie.

-Lo chiamiamo l’Errore Supremo. Su Zenn-La era conosciuto come Vero Principio. Sulla Terra viene chiamato Big Bang.

-L’origine dell’Universo? Perché considerarlo un errore? – chiede Silver Surfer.

-Prima dell’Errore Supremo, non conoscevamo l’esistenza di altre realtà: l’Ipervuoto era tutto quello che conoscevamo, ed eravamo compiaciuti della sua eterna immutabilità. Ma agli occhi della mia gente, il vostro universo è caotico. Alieno. Sbagliato. Ed abbiamo cercato di correggerlo.

 

Il vuoto assoluto lascia spazio ad un paesaggio alieno dietro l’altro, mostrando immagini che a Silver Surfer sembrano familiari.

Un Angelo Negativo che distrugge una stella. Un altro che stringe tra le mani la cenere di cadaveri carbonizzati. Un altro che sorvola un campo di astronavi ridotte a pezzi. Un altro che divora lo scheletro di un umanoide. Un immenso campo di battaglia dove migliaia di Angeli Negativi stanno vivisezionando esponenti di migliaia di specie diverse.

-Ci è voluto del tempo. Non è semplice per la mia gente raggiungere il tuo universo, ma possiamo creare degli avatar per interagire con la materia. Quando abbiamo capito come farlo, avevate già iniziato a moltiplicarvi. Abbiamo studiato le prime razze viventi dell’universo, nel tentativo di correggervi. Fino a quando qualcuno non ci ha fermato.

 

L’ambientazione cambia ancora una volta. Una donna sta stringendo tra le mani il nucleo di una galassia, ma non è una donna normale: il suo corpo è costituito da infiniti miliardi di Angeli Negativi, fusi in un unico organismo. Ed è accerchiato da quello che sembra uno sciame di insetti multicolori, che non sembrano fare molto più che infastidire il bersaglio.

-Che cosa sono quelle? Mosche? – chiede Frankie, aguzzando la vista.

-Celestiali – li riconosce Silver Surfer.

-La nostra guerra durò a malapena dieci milioni di anni. Erano molto più potenti dei nostri avatar, gli Angeli Negativi, ma noi siamo infiniti e siamo uno solo.

-Credevo avessi detto di essere tu stessa un Angelo Negativo.

-Sono molto di più. Sono una di molti, infinite forme in una cosa sola. Sono un Anti-Celestiale.

-Non ho mai sentito parlare di voi. Ma trovo difficile credere che chiunque possa sostenere una guerra con gli Dei Dello Spazio per milioni di anni.

-Siamo idee senzienti che plasmano la materia a proprio piacimento e non conoscono la morte: la nostra vittoria sarebbe stata una questione di tempo.

-Ma avete perso.

-No. Abbiamo effettuato una ritirata strategica, dieci miliardi di anni fa, perché abbiamo trovato qualcosa di davvero inaspettato: un’anima affine alla nostra.

Lo sciame di Angeli Negativi si dissolve, mostrando una quantità inimmaginabile di loro inchinarsi di fronte ad un gigante in armatura.

-Galactus. Siete diventati complici di Galactus – realizza Silver Surfer con disgusto.

-La vita è un errore. Abbiamo lasciato che il Divoratore la distruggesse ed abbiamo ordinato ai nostri avatar di tornare nell’Ipervuoto. Nell’oscurità aspettiamo il risveglio: quando Galactus avrà divorato abbastanza mondi, gli Angeli Negativi manderanno il segnale preannunciando il nostro ritorno e la fine di tutte le cose.

-Non mi piace dove sta andando a parare, Silverado...

-E’ per questo che hai preso la forma di Joy Traveler? L’universo sta per finire?

-C’è ancora tempo. Dieci o mille miliardi di anni non sono niente per noi. Ma non potevamo fidarci completamente degli Angeli Negativi: qualcuno doveva restare nelle retrovie, per lanciare il segnale nel caso qualcuno avesse fermato i nostri avatar. E’ questo quello che sono, Silver Surfer: una sirena d’allarme per la fine di tutti i mondi.

-Sei molto di più, Joy Traveler, sei una persona.

-Sì, lo sono. Ma sono anche un Anti-Celestiale. Siamo una cosa sola in infinite forme.

-Ma non hai intenzione di farlo, vero? Hai vissuto per cento anni come terrestre e chissà quanti millenni come membro di altre specie viventi. Consideri ancora la vita un errore?

Joy Traveler non risponde. Le mura di Yancy Street ricompaiono alle sue spalle, ed il suono di una città che non dorme mai sostituisce il silenzio di un universo che non dovrebbe esistere.

-Devo pensarci su – dichiara la ragazza, mettendosi le mani in tasca ed allontanandosi come se nulla fosse. Silver Surfer si avvicina per afferrarla per un braccio, ma la sua mano le passa attraverso: in un battito di ciglia, la sua compagna di viaggio è completamente svanita.

-E adesso? – chiede Frankie Raye.

-Adesso – ripete Silver Surfer, alzando gli occhi al cielo. Raramente si è sentito così perso: ha deluso tutti i suoi compagni di viaggio, si è perso in una realtà onirica che non ha alcun senso, e l’unica persona con cui può parlare è probabilmente solo un frammento della sua immaginazione.

-Adesso si fa l’unica cosa che ha senso quando il viaggio ha perso di significato: si torna a casa.

-Vuoi tornare da Alicia? Ma credevo avessi detto che non è reale.

-Niente di tutto questo lo è, vero. Ma c’è un modo per uscire da questa follia – risponde Silver Surfer, mostrando a Frankie un pezzo di carta che stringe tra le mani... può non essere riuscito a fermare Joy Traveler, ma lei gli ha lasciato qualcosa.

E’ il biglietto di un treno. Con destinazione Zenn-La.

 

 

 

CONTINUA !

 

Nel prossimo numero: Zenn-La?

 

 

Note astronomiche

Morte termica dell’universo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] su Vendicatori MIT #95-96

 

[2] ma voi potete rifarvi leggendo Vendicatori MIT #97-98